Jack Hirschman

Credits ph. di Christopher Michel

Jack Hirschman
Poeta, scrittore, traduttore, artista e perfomer
(13 dicembre 1933 – New York)

J. Hirshman nasce il 13 dicembre 1933 a New York nel Bronx (da Stephen Dannemark Hirschman e Nellie Keller). Durante gli anni del liceo, inizia a scrivere come reporter per il Bronx Times e il Bronx Press-Review. Tra il 1951 e il 1959 completa gli studi al City College di New York e alla Indian University . Nel 1953 Hirschman invia alcuni suoi racconti a Ernest Hemingway, che vive a Cuba. Hemingway gli risponde incoraggiandolo a continuare a scrivere. Anni dopo, in seguito alla morte di Hemingway, la Associated Press diffonde la lettera che viene pubblicata sui giornali di tutto il paese , come “Lettera a un giovane scrittore”.
Nel 1954 sposa Ruth Epstein, una compagna di classe del City College, dalla quale ha due figli (David nel 1956 e Celia nel 1958) e dalla quale divorzia nel 1974.
Professore di inglese alla UCLA di Los Angeles dal 1961 al 1966, ha fra i suoi studenti Gary Gach, Steven Kesslerm, Max Schwartz e Jim Morrison. Fra il 1964 e il 1965 grazie ad una borsa di studio della UCLA fa il suo primo viaggio in Europa visitando Parigi, la Grecia e l’Inghilterra dove Asa Benveniste, della Trigram Press, pubblica Yod. È l’inizio della tendenza cabalistica nel lavoro di Hirschman che riapparirà nelle decadi successive.
Mentre Hirschman è in Europa scoppia la guerra del Vietnam. Tornato negli Stati Uniti riprende l’insegnamento alla UCLA e dà vita ad una serie di proteste e manifestazioni contro la guerra. Fra le altre cose comincia ad attribuire la “A” (corrispondente al voto più alto) a tutti gli studenti passibili di arruolamento per aiutarli a sfuggire alla guerra. Per questa attività definita “contro lo Stato” viene licenziato dalla UCLA nel 1966.
Rimane in California stabilendosi a Venice dal 1967 al 1970 dedicando tutto il suo tempo a scrivere, tradurre e dipingere. Inizia una collaborazione con David Meltzer che pubblica nella rivista Tree diverse sue traduzioni cabalistiche.
Nel 1972 traduce e pubblica Un Arc-en-ciel pour l’Occident chrétien di René Depestre, la cui opera lo conduce definitivamente al marxismo.
Fra il 1972 e il 1980 vive a North Beach, San Francisco, e continua a scrivere e tradurre poesia contemporanea, imparando il russo e – dopo un anno di traduzioni quotidiane – prendendo a scrivere poesie in quella lingua.
Dal 1980 si unisce al Communist Labor Party e lavora come attivista culturale con un gruppo di poeti fino al volontario scioglimento del gruppo nel 1992.
Dopo un periodo di transizione, nel 1994, diventa membro della League of Revolutionaries for a New America e contribuisce al suo giornale People’s Tribune.
Durante gli anni Ottanta, dirige Compages, una rivista internazionale di traduzione di poesia rivoluzionaria. In quel periodo Hirschman pubblica l’unica antologia di poesia albanese degli anni comunisti che sia mai stata pubblicata negli Stati Uniti, Jabishak.
È stato in contatto fin dalla metà degli anni Cinquanta con i poeti della beat-generation (alla quale è stato a volte associato) dai quali però si differenzia subito proprio per le sue posizioni politiche. Dissente da quella che ritiene una rivoluzione “borghese”, fatta di droghe e misticismo orientale, mentre si sente più vicino politicamente e culturalmente ai movimenti radicali afroamericani (Black Panther Party e tra i poeti Amiri Baraka).
Nel 1972 Hirschman comincia a scrivere i poemi lunghi che chiama Arcanes. Negli ultimi 42 anni ne ha scritti quasi 250 rimasti inediti per molti anni. Alcuni sono stati pubblicati dalla rivista Left Curve edita e diretta da Csaba Polony.
Ha pubblicato più di 100 libri e opuscoli di poesia, e saggi e traduzioni da nove lingue. Fra i suoi libri di poesia più importanti: A Correspondence of Americans (Bloomington, Indiana University, 1960), Black Alephs (Trigram Books, New York/London, 1969), Lyripol (City Lights Books, San Francisco, 1976), The Bottom Line (Curbstone Press, Willimantic, 1988), Endless Threshold (Curbstone Press, Willimantic, 1992), Front Lines (City Lights Books, San Francisco, 2002), I was Born Murdered (Sore Dove Press, San Francisco, 2004).
È spesso accompagnato da sua moglie, la poetessa e pittrice anglosvedese Agneta Falk, sposata nel 1999.

IL RAPPORTO CON L’ITALIA
inizia alla fine degli anni Cinquanta.
La poesia che dà titolo al suo primo libro, A Correspondence of Americans, fu pubblicata nella rivista Botteghe Oscure a Roma nel 1958, due anni prima della sua pubblicazione negli Stati Uniti. Nel 1980 è in Sicilia per la pubblicazione bilingue della sua traduzione di Yossyph Shyryn del poeta siciliano Santo Calì. Nel 1990, una versione italiana del suo libro di poesie militanti, The Bottom Line, curata da Bruno Gullì, è pubblicata dall’Editoriale Mongolfiera di Bologna con il titolo Quello Che Conta. Nel 1992 comincia un tour in Italia, dando origine ad un sodalizio con la Multimedia Edizioni e la Casa della Poesia di Salerno, con il libro Soglia Infinita, tradotto ancora da Bruno Gullì. Questa collaborazione continua nel 2000 con la pubblicazione della prima raccolta di Arcanes, tradotti da Raffaella Marzano . Hirschman è stato tra i primi poeti di livello internazionale ad aderire al progetto di Casa della poesia, di cui è uno dei più assidui collaboratori e frequentatori, partecipando agli Incontri internazionali di poesia che si sono svolti a Salerno, Napoli, Baronissi, Amalfi, Pistoia, Trieste, Reggio Calabria, Sarajevo.
Con la Multimedia Edizioni di Salerno pubblica nel 2014 28 Arcani, sempre tradotto da Raffaella Marzano.

PREMI
Nel 2002 la Before Columbus Foundation attribuisce a Jack Hirschman l’American Book Award for Lifetime Achievement.
Finalmente nel 2006 la città di San Francisco gli attribuisce il riconoscimento di “Poeta Laureato”, la Multimedia Edizioni pubblica in inglese, in un unico volume di 1000 pagine, l’intero corpus degli Arcani con il titolo The Arcanes e la City Lighs, nel 2008 All that’s left.
Sempre nel 2006 riceve a Reggio Calabria il Premio “Città dello Stretto”..
Nel 2007 riceve a Salerno il Premio Alfonso Gatto (sezione internazionale) ed è ad Haiti per il centenario di Jacques Roumain, invitato dal fratello di Paul Laraque, Franck Laraque.
Nel 2008, riceve in Italia la cittadinanza onoraria di Baronissi.

ANIMATORE POLITICO E CULTURALE
Nel 2007 è l’organizzatore degli Incontri internazionali di poesia di San Francisco.
Il 2009 è un anno ricco di avvenimenti: al termine del suo incarico come poeta laureato, l’Associazione Amici del Biblioteca di San Francisco gli affidano l’organizzazione dell’International Poetry Festival of San Francisco e delle letture settimanali di giovani poeti negli 11 distretti della città dal titolo Poets 11. Inoltre lo stesso anno, insieme con Sarah Menefee, Cathleen Willams e Bobby Coleman fonda The Revolutionary Poets Brigade, un’organizzazione di poeti politicamente e socialmente impegnati. Questa Brigada oggi ha nuclei di aggregazione anche in altre città americane e in Europa a Roma e Parigi.

Nel 2010 partecipa, insieme ad altri poeti, ad una serie di letture a Bassora, come protagonisti della prima apertura internazionale dell’Iraq dall’invasione americana.
Nel 2011 fonda insieme con 35 poeti e con gli organizzatori di vari festival il World Poetry Movement a Medellin, in Colombia, dove era già stato con Agneta Falk nel 2009.
L’anno successivo è in tour in Cina per alcuni reading con Agneta Falk e altri poeti cinesi.
Con la Multimedia Edizioni di Salerno pubblica nel 2014 28 Arcani, sempre tradotto da Raffaella Marzano. Nel 2016 viene pubblicato sempre dalla Multimedia Edizioni il secondo grande volume in lingua originale che raccoglie i suoi Arcanes scritti dal 2007 al 2016. Infine nel 2017 in Italia, sempre la con la traduzione di Raffaella Marzano, viene pubblicato il “libro-miracolo” L’Arcano del Vietnam.
Nel 2018 sono stati ristampati (con la revisione di Raffaella Marzano, in una nuova edizione) i primi due libri di Hirschman pubblicati in Italia “Quello che conta” e “Soglia infinita”.
Per fine 2019/inizio 2020 è prevista la pubblicazione (in originale) del terzo volume “The Arcanes”.

fonte: casadellapoesia.org